26 gennaio 2009

Bisogna imparare ad amare anche il niente

A questo punto qualcuno di voi, forse i più acuti e quindi i più decisi a donare per il webclochard qualcuno dei loro numerosi euros, si chiederà:
"Come mai quello scemo del webclochard non è disperato? Sembra sempre allegro in fondo, vabbè a parte quando scrive le sue orribili poesie tristi. Ma per essere un clochard.."

Domanda pertinente, vedrò di darvi una risposta convincente.

Che cazzo ne so.

Sapete, ascoltavo Masini, quand'ero giovane e pieno di speranze e, pensate un po', studiavo per una parte del giorno che definirei almeno "discreta". Masini, ragazzi, ascoltavo Masini. So che dopo ha vinto anche il festival di Sanremo, l'ho letto su internet... ma quando era davvero un grande, Masini ha scritto molte canzoni che se le ascolto oggi mi tolgo la vita così, senza remore.
Molte frasi le so a memoria, davvero: c'è chi cita Freud, chi cita De Gasperi che cita Sant'Agostino. Io cito Marco Masini, sono cresciuto con lui e me lo tengo.
Qualche perla... "la noia è come il blues ti fa pensare a dio" ... "la mia triste gioia di avere perso te"... che ne so adesso non mi viene in mente molto.. "quando chiedi il perchè dei perchè ti darò .. (com'era..) in risposta un pezzetto di vita la mia.. (circa)".. e tante altre che adesso non mi vengono. Mi viene, invece, la mia frase preferita di Masini.
"Bisogna imparare ad amare anche il niente". Vi va bene come risposta?
Non solo nella mia condizione, eh. C'è stato un momento in cui, pensate, avevo, possedevo, le cose normali. Fidanzata, famiglia, lavoro, hobby. Ero avviato al mio desiderato imborghesimento e avevo una posizione sociale, non una posizione clocharda di fronte a una farmacia come ora. Ecco, allora avevo abbastanza. Ora non ho un cazzo e, vi dirò la verità, ci sono cose che non immaginavo avrei mai apprezzato.
Il sole, è il niente? L'aria della città, che d'accordo sa di merda, ma a volte sembra fresca, è niente? Per voi forse.
Io ho imparato ad amare anche il niente, e per ora non sono tanto depresso.

23 gennaio 2009

Quello dello scooter

Voi non avete mai fatto i clochard, scommetto.
Allora non capirete molto di quello che scrivo.
Arriva un tizio con lo scooter. Parcheggia davanti a me. Mi guarda. Scuote la testa. Se ne va. Torna dopo 1 minuto. Mi sorride. Non mi dà un euro. Ma mi chiede "scusa". Scusa di cosa, penso io, mentre lui se ne va di nuovo. Beh, secondo me mi ha chiesto scusa per avermi guardato con compassione, ed è ritornato indietro solo per guardarmi da uomo a uomo, e non da uomo a barbone. Da uomo a uomo.

Credetemi, per me questo è un evento da interiorizzare, una specie di abbraccio fraterno.
Comunque, voi non avete mai fatto i clochard, e non sa pete che un abbraccio vero, o un abbraccio come quello lì del tipo dello scooter.. beh è come per voi trascorrere una notte di sesso tantrico con Angelina Jolie (o Brad Pitt, se siete signorine)

Esagero? Mah. Il clochard, anche quello web, ha un'infinità di sfighe e di privazioni.. molte cose che nelle vostre vite borghesi sono scontate, quotidiane e quasi vi vengono a noia, per noi sono una specie di sogno proibito: l'abbraccio è una di queste, l'abbraccio va catalogato sotto

Quello che equivale a una notte di sesso tantrico con Angelina Jolie (Brad Pitt)


Un bagno caldo in una doccia larga 70 cm
Un amico
Un paio di occhiali della gradazione giusta
Un cane senza pulci
Un cane senza zecche
Un cane senza tenia
Una donna una volta tanto
Un king bacon al Mac
Riuscire a entrare al Mac senza farsi cacciare con epiteti vari
Leggere 10 libri al mese
Leggere 1 libro all'anno, almeno
Un abbraccio

Ecco, poi ci sarebbero altre mille cose, ma adesso che il sole è basso è meglio che vada ai cartoni: se quando esco di qui è già troppo freddo, la colpa è tutta vostra, di voi non benefattori che mi costringete a star qui all'internet point senza un vero motivo.

22 gennaio 2009

Poesia clocharda

Mah. Mi piacerebbe vedere un posto così ogni giorno.
L'ho preso da internet, ovviamente. Non penserete che ho una macchina digitale e vivo al mare! Per favore...
Allora, sono qui di pomeriggio ed è un freddo schifoso. Il sole me lo posso sognare, in quest'inverno così.
Ma oggi avevo voglia di sognare: sognare non costa niente, sognare assieme a voi non solo non mi costa niente, ma, addirittura, potrebbe farmi guadagnare qualcosa. Perciò, sogni a profusione, e adesso il vostro barbone bookmark (preferito, fa ridere?) vi regala una poesia che ha scritto pensando a una ragazza.
Vi piacerebbe che fosse la mia ragazza? Anche a me.
Invece no, erano i tempi in cui ancora mi piegavo per terra sui miei jeans che una volta erano Lee e adesso sono solo stracciati nelle ginocchia. Mi piegavo, dicevo. E mi mettevo ad ancheggiare, a dondolare, a ciondolare, a guardare a terra, a guardare in alto e insomma... chiedevo la carità.

Un giorno la carità me la diede questo essere umano che io chiamo meraviglia. Meraviglia era meravigliosamente normale. Secondo me nessuno di voi si volterebbe a guardarle il culo, ecco. Aveva il culo largo, anzi. Però la sua meraviglia fu che mi sorrise in un giorno di merda (2.45 euro in 6 ore di lavoro barbonico attivo) e allora mi presi la mia memoria, i miei ricordi e composi. Composi non una poesi di Garcia Lorca, siamo tutti d'accordo. Ma composi questa qua, così: la mia prima poesia clocharda.

Pomeriggio

Ti avverto
nel meriggio
come fossi mia.
Si volta
a occidente
il giorno già stanco.

Dentro di me
non tramonti
luminosa stella diurna
come
fossi
qui.

21 gennaio 2009

In gita in piazza

Mi sento quasi figo, oggi. Non fosse per gli infestanti, per la barba (e quei peli bianchi maledetti) mi sentirei anche di fare un giro in piazza orgoglioso del mio aspetto. Di come mi sento, di come mi vedo allo specchio.
E dovreste smetterla di pensar male di me. Poniamo per assurdo che non abbia uno specchio.
In questo caso, il mondo è talmente pieno di vetri vetrine e oggetti specchianti, che non potrei sfuggire dalla vista della mia immagine.
E comunque, ho un piccolo specchio, di quelli che usano le signore per darsi il fard. L'ho recuperato da qualche parte, in un qualche bidone, non mi ricordo. E anche se ha quella piccola crepa longitudinale, chi se ne frega, sono me stesso lo stesso, solo un po' piu' sfregiato.
Anzi, sapete cosa vi dico?
Vado in gita in piazza oggi. Se voi nel weekend potete permettervi, chessò, di andare a Venezia o a Firenze, o alle mostre o allo stadio... il massimo che possa fare il vostro caro amico Larry è la gita in piazza: mi costa circa 2millimetri di suola e un centinaio di calorie.
E c'è la gente, tanta gente di tutti i generi. La piazza non fa distinzioni, la piazza è di tutti noi, della signora con la borsa di Dior, del tizio stanco e anche un po di Larry il web clochard. E in piazza io amo vedere tutta quella gente così diversa, mi scalda anche se fa freddo, mi allevia anche se ho la gotta, mi ravviva anche se già sono vivo. Voi, forse, la gente la odiate.. la calca nei supermercati, le vie affollate, il traffico per strada. Io invece, dipendo dalla gente e amo la gente. Anche se loro sono ricchi e io barbone. Anche se loro sono felici hanno i figli e le mogli e i mariti e gli amanti e mille soddisfazioni, e io una sola, questo internet point benedetto da dio.
Amici, vado in piazza. Attendo con ansia che in questa mia piazza virtuale, invece, qualcuno si faccia vivo e mi dica anche soltanto buona giornata.

PS - dite ai vostri amici di aggiungermi su Facebook Non ci guadagno in euro, ma in amicizie almeno virtuali.

Kisses
Larry

20 gennaio 2009

Pochi guadagni e quello del cane.

Oggi ho poco tempo. O meglio ho pochi soldi per comprarmi il tempo qui all'internet point. Guadagni da fermo, questa mattina : 1 euro 40 centesimi, in 3 ore e 20 circa.
Immagino la vostra eccezione da intellettualoidi.
"Come fai, webclochard, a sapere che sono 3 ore e 20? Hai un orologio? Che te ne fai, non ti servirà a qualcosa calcolare il tempo, anzi."
Ah, si, invece. Anzi un barbone non vede l'ora che il tempo passi tra qualche evento e qualche altro. Tra l'altro, fate così anche voi, tutti voi capitalisti, no?

Ne conoscevo uno che non vedeva l'ora che trascorresse il tempo tra il passaggio del suo cane preferito (si chiamava Bonzo) e il nuovo passaggio del suo cane preferito (si chiamava sempre Bonzo): insomma il suo tempo era scandito dalla necessità di cagare di un cane. Un po' un piccolo principe versione cheap.
Venendo a me, io non vedo l'ora di poter guadagnare abbastanza per entrare nel mio internet point.
E, venendo a noi, so che ero fermo da 3 ore e 20 perchè ho una farmacia di fronte alla mia postazione barbonica. Lei, la farmacia, fattura un po' piu' di me, e un orologio può permetterselo.

Ribadisco. 1.40 euro, 3 ore e 20. Come sapete non domando la carità per strada, ma mi tocca starci, per strada. E allora qualcuno, non ci crederete, qualche stronzo meno stronzo di voi che ancora non mi avete donato un euro, mi butta lì qualche moneta. Quelle che gli avanzano dal cappuccino, dai giornali, o dagli acquisti di robe che costano 4.99, 1,99, 19.90, ecc..
Per loro sono avanzi, per me sono arachidi e internet point.
Ma oggi posso starci poco, con questi due soldi.
Vado a mangiar due arachidi, alla vostra salute.

19 gennaio 2009

Il mio accesso alla vita.

Ecco qui, sono io.
Ricapitolando.
Larry, abbastanza anni, senza cittadinanza, anche se parlo italiano e scrivo italiano.. quindi, direte voi, sono italiano.
Fate le vostre deduzioni, a me non frega niente, basta che mi date due euro per tornare nel mio internet point domani.
Ecco, questo è il mio internet point. Figo no? Penserete, larry ha anche un programma di fotoritocco, ha scritto accès così pensiamo che sia francese ma magari è a grosseto o a sant'andrea apostolo dello ionio. Ripeto, pensate quello che vi pare.
Torno a me: ho studiato, un po'. Ho lavorato, e, credetemi, ho anche guadagnato un sacco di soldi per qualche mese. Adesso non ho un euro e vivo dappertutto.

Volete sapere cos'ho adesso?

1) Larry
2) La barba che prude

3) Il mio internet point.

So che qualcuno penserà: "magari questo coglione non è neanche un barbone", qualcun altro "figurati se un barbone va in un internet point x scrivere". Se fate parte di questa schiera, potete andare a cagare. Prima donate, poi andate a cagare.

Chi non lo penserà, è un bravo ragazzo.
Ma poi, che cosa cambia a voi? Siete qui per leggermi. E se sono un barbone, un conte, un impiegato, un gay un etero, un cattolico o un induista, a voi cosa cambia?

Io leggo, scrivo, penso, se ho voglia.
Se ho voglia, esco da questo maledetto internet point e poi chiedo l'elemosina a quella vecchia che passa tutte le mattine o a quel ragazzo che mi saluta. Se non ne ho voglia mi metto sotto al mio cartone, o vado a bermi un cartone di vino comprato al discount. Ditemi, voi lavoratori, se potete fare lo stesso, se avete la stessa mia libertà!

E in ogni caso, non sono affari vostri.
Voi siete qui perchè siete curiosi, fortunati, sfortunati, o anche morbosamente curiosi.
E siete qui per farmi mangiare. Se mangerò arachidi o fois gras, dipende solo da voi.

Kisses
Larry.